L’AMBIENTE DEI FUNGHI E DEI CERCATORI

La ricerca dei funghi è pratica assai diffusa che coinvolge un gran numero d'appassionati in cerca, non solo del "bottino", ma anche della possibilità di svago in ambiente naturale e rilassante.

Fatta eccezione per i cercatori professionisti, in giro per boschi s'incontrano per lo più nutrite popolazioni di cercatori occasionali, non di rado intere famiglie, impegnate in appassionati week-end.

Si continua a considerare i problemi inerenti alla raccolta dei funghi limitatamente al loro riconoscimento e non all'ambiente che si frequenta; ma parlare di fungo significa parlare di bosco quindi di montagna e di terreno impervio: spesso alcuni boschi assumono, per posizione, conformazione ed orografia, i requisiti propri dell'ambiente impervio ed ostile.

COME SI RACCOLGONO I FUNGHI

La ricerca deve essere metodica e attenta.

Le prime volte è indispensabile andare insieme a qualcuno più bravo di noi in modo che possa correggere i nostri errori.

Poi, occorre munirsi dei “ferri del mestiere”

QUANDO SI RACCOLGONO I FUNGHI

Non vi è un periodo fisso di fioritura dei funghi spontanei in quanto ciò varia a seconda del luogo e del clima. Ciascuna specie ha il suo periodo di sviluppo che può a volte interrompersi per poi riprendere successivamente.

Genericamente la stagione micologica comincia in primavera (marzo-aprile) prima con le Spugnole (Morchella rotunda, Morchella conica), seguono i Prugnoli, (Calocybe gambosa), le Gambesecche (Marasmius oreades); in maggio-giugno cominciano a spuntare i primi Galletti (Cantharellus cibarius), e le prime Amanite (Amanita rubescens, A. gemmata, A. vaginata), ed i primi Porcini (Boletus aestivalis), il porcino estivo, solitamente nei boschi di latifoglie,

L’estate è la stagione di fioritura delle Russule (Russula cyanoxantha, R. virescens, R. aurea, etc,), che nascono in diversi habitat, nei boschi di latifoglie, di conifere e nelle radure, e dell’Ovolo buono (Amanita caesarea), da cercare nei boschi di castagno e querce.

Con l’aumento delle temperature, la crescita dei funghi rallenta per poi fermarsi completamente nei periodi molto secchi. Fioriscono in questo periodo in quota, nelle faggete dai 1.500 ai 2.000 metri s.l.m., il (Boletus edulis).

Con l’arrivo delle prime piogge inizia l’autunno, la magica stagione in cui fanno la comparsa, quasi dappertutto, tutte le specie, comprese quelle velenose e mortali (Amanita phalloides, A. virosa, A. pantherina), prima nei boschi di latifoglie e poi, fino ai primi freddi, nei boschi di conifere (Boletus, Russule, Lepiota, Clitocybe, Tricholomi, Cantharellus, Higrophorus, Armillaria) e, per ultimi, sulle ceppaie di pioppo, il Pleutotus.

CONSIGLI E SUGGERIMENTI PER IL RACCOGLITORE

Se l'uso del cestino è d'obbligo per una buona conservazione dei funghi raccolti, in caso di necessità, un piccolo zaino dal quale poter estrarre un piccolo kit di pronto soccorso (cerotto, disinfettante, garza sterile e benda elastica), un coltello multiuso, un maglione, una giacca impermeabile ed antivento, una pila frontale, cibo e bevande di ristoro aumenta il nostro margine di sicurezza.

 

ATTENZIONE

in montagna…

 

 

e in luoghi scoscesi è preferibile NON USARE GLI STIVALI perché non hanno un’adesione avvolgente sul piede e non hanno il carroarmato come gli scarponi. Per una migliore libertà di movimento, si consiglia dotarsi di gerla portafunghi.