Sindrome acromelalgica

(o eritromelalgica)

Specie responsabili: Clitocybe amoenolens e altre congeneri. In realtà le vere tossine responsabili di questa sindrome sono ancora oggetto di studio in quanto gli Acidi Acromelici (contenuti nel fungo C. acromelelga, non sono stati rinvenuti nel in C. amoenolens, pur manifestandosi, con il consumo di entrambe le specie, analoga sindrome.

 

Principali sintomi:

La presenza di tali recettori anche nelle terminazioni poco o non mielinizzate della pelle e dei vasi sanguigni periferici, giustificherebbe l’insorgenza del dolore associato all’edema infiammatorio delle estremità.

Tali dolori avvengono per forti crisi parossistiche, soprattutto notturne, ma in alcuni casi anche diurne, con frequenza di crisi anche ogni 30 minuti.

In corrispondenza delle zone doloranti si ha sempre la presenza di un edema grave che nei momenti parossistici, si associa ad eritema nelle aree medesime. Le crisi sono aggravate dalla deambulazione della stazione eretta e dal calore.

 

Compaiono sintomi definitivi essenzialmente con forti dolori tipo urente alle estremità dei piedi e, a volte, delle mani, di tipo “scossa elettrica” o “puntura di spillo”, in rari casi anche a livello dei talloni, della punta del naso e delle orecchie, dopo 4-5 giorni.

 

Latenza: 24-72 ore, che può anche protrarsi fino q 4-6 giorni (ciò ne favorisce un eventuale e ripetuto consumo.